Seguendo un post su Facebook del Museo di Altamira, siamo arrivati sulla pagina di ieri del quotidiano spagnolo El Pais che annuncia la scoperta dei primi dipinti rupestri in una regione che prima non ne contava affatto, la Gallizia. I lavori di scavo archeologico presso la grotta di Eiros a Tricastela (provincia di Lugo) hanno svelato i primi dipinti e i primi graffiti rupestri del nordest spagnolo.
Le ricerche, affrontate da un team dell’Università di Santiago di Compostela e di quella di Rovira i Virgili di Tarragona (parte del progetto “Ocupaciones humanas durante el Pleistoceno en la cuenca media del Miño”), sono state presentate ieri alla stampa. La datazione delle pitture è in via di definizione (si attendono le prove al radiocarbonio), ma il coordinatore scientifico, Arturo de Lombera, ha sottolineato l’eccezionalità della scoperta proprio in quanto si tratta dei primi tratti parietali Paleolitici della Gallizia. Per trovarne di più vicine bisogna arrivare alle Asturie o scendere lungo verso il Duero.
Le pitture della grotta di Eiros sono difficilmente visibili a causa dell’acqua e dei depositi naturali che si sono formati col tempo, ma le loro caratteristiche le fanno accostare all’arte cantabrica vera e propria: linee, motivi figurativi come segmenti e teste di animali, ma anche elmenti non figurativi come segni di punti e reticoli già ammirati su altre grotte paleolitiche del Cantábrico.
Al 2008 sono cinque le campagne di scavo nella grotta e presso l’ingresso sono stati identificati e classificati diversi livelli di occupazione, a partire dal Paleolitico Medio e Superiore con una occupazione possibile tra i 35.000 e gli 85.000 anni fa. Registrati anche livelli dell’Età del Bronzo e del Medioevo.
Gli scavi quest’anno proseguiranno almeno fino al 9 settembre sotto la direzione di Ramon Fabregas e con il coordinamento di Arturo de Lombera e Xosé Pedro Rodríguez. Si spera di trovare altri reperti archeologici in grado di chiarire la datazione dei dipinti.