Mentre ci troviamo a Londra, il quotidiano “The Guardian” ha pubblicato lo scorso mese la notizia di alcuni scavi in corso presso Lunt Meadows, vicino Sefton, nella regione inglese del Merseyside a due passi da Liverpool. Gli archeologi hanno recuperato selci e legname carbonizzato databili al periodo Mesolitico – circa 8.000 anni fa – le cui popolazioni erano pensate solo nomadi. Le nuove evidenze sono interpretabili come testimonianze di residenza permanente.
L’archeologo Ron Cowell, curatore della sezione di archeologia preistorica del museo di Liverpool ha dichiarato al giornale britannico che “sembra abbiamo trovato i resti di tre abitazioni o strutture di dimensioni notevoli, la cui larghezza raggiungeva i sei metri. Questi ritrovamenti collimano con recenti evidenze che sfidano la visione tradizionale che vedeva le popolazioni dell’epoca in continuo movimento. Il sito in cui stiamo scavando suggerisce che avessero strutture permanenti alle quali quanto meno tornavano ripetutamente per soggiornarvi in alcuni momenti dell’anno”.
Gli strumenti in selce sono un indicazione importante in quanto molta pietra di questo tipo è stata ritrovata in sito e non è pietra locale. La selce in questione proveniva dall’altra parte dell’estuario, ovvero da quello che oggi è territorio nord gallese.
Altro dato interessante è il ritrovamento di pratiche rituali connesse alla rottura volontaria di strumenti in pietra che poi venivano sepolti nel terreno in apposite buche. Questo atteggiamento, aggiungiamo noi, è ben noto nel periodo Neolitico, diverse migliaia di anni dopo, in tutta la Gran Bretagna. Una delle possibili interpretazioni é la volontà di marcare con strumenti di valore, zone geografiche ritenute altrettanto importanti, per ottenere una sorta di sacralizzazione del terreno o meglio, di riconoscimento verso il luogo, ritenuto sacro per diverse ragioni.
Lunt Meadow è molto vicino alla spiaggia di Formby già famosa per il ritrovamento di antiche tracce umane e orme di animali preistorici, preservate dal fango fossilizzato.
Una conferma del ritrovamento vedrebbe il sito di Liverpool anticipare di migliaia di anni quello che era ritenuto il più antico insediamento britannico, ovvero Scara Brae sulle Orcadi scozzesi.
Il sito si trova sotto diversi strati che mostrano decine di allagamenti (innalzamenti costieri) si sono verificati nei millenni successivi. Ancora una volta un sito costiero, ancora una volta una storia da riscrivere.
Nuove evidenze dal mesolitico britannico: erano davvero nomadi?
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