“Frozen Stories” apre a Bolzano – Intervista video ai curatori per la mostra che svela l’archeologia dei ghiacci alpini

Posted by on 25 Febbraio 2014

Rimarrà aperta fino al 22 febbraio 2015 la nuova mostra temporanea del Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano, dal titolo “Frozen Stories – Reperti e storie dai ghiacciai alpini”. Eravamo all’inaugurazione e abbiamo intervistato l’archeologo Andreas Putzer, curatore della mostra insieme al collega Hubert Steiner.
Per incontrarlo saliamo al terzo piano del Museo che raccoglie il corpo e gli studi sul più importante reperto restituito dai ghiacci alpini ad oggi, ovvero il famoso cacciatore Oetzi, che possiamo ammirare al primo piano del museo.
Obiettivo della mostra è mostrare come il cambiamento climatico abbia conseguenze anche archeologiche. Lo sciogliersi dei ghiacci porta alla luce oggetti e reperti rimasti nascosti per lungo tempo nei ghiacciai. Da questo punto di vista Ötzi non è il solo caso fortunato degli ultimi decenni: molti altri reperti sono emersi dal ghiaccio e ci raccontano storie del passato. E con ogni nuovo ritrovamento si pone la domanda: cosa spinse gli esseri umani ad andare sui ghiacciai nel corso dei secoli?
“Abbiamo voluto mostrare innanzitutto cosa sia un ghiacciaio e come si forma – esordiscono i curatori – concentrandoci sui cambiamenti climatici degli ultimi 800.000 anni”. Aiuta un pannello multimediale che capeggia al centro della sala espositiva dove il visitatore può visionare la disposizione dei ghiacci in Europa negli ultimi millenni. “Il lavoro dell’archeologo cambia a queste altitudini e in queste condizioni – prosegue l’arch. Putzer – e per questo mostriamo gli attrezzi del mestiere (come il getto di vapore, ndr) prima dei reperti”.

 

Archeologo Andreas Putzer

Tra questi i più antichi risalgono a oltre 5mila anni fa, come un fantastico arco in legno perfettamente conservato o delle ghette del periodo romano, o ancora dei gambali dell’età del Ferro. In un angolo è ricostruito il sito di Oetzi immaginando che non fosse stato protetto dal ghiaccio: buona parte dei più preziosi reperti che oggi stanno svelando molto della vita preistorica non sarebbe giunta fino a noi. “Anche queste parti di capanne del Paleolitico – ci indica Putzer – o questa gancio per cintura interamente in legno e risalente all’epoca del Bronzo, non sarebbero potute arrivare a noi”.

 

Apparecchio a getto di vapore

In mostra oggetti fino all’epoca dell’ultima guerra mondiale, ritrovati tra i ghiacci di Italia, Austria e Svizzera, ma anche e soprattutto le storie di chi questi oggetti ha conosciuto (come un reduce di guerra) o addirittura scovato, segnalandole poi alla Soprintendenza per un corretto studio e recupero scientifico. Questa parte ci è piaciuta molto perché spesso i veri scopritori non sono gli archeologi ma gli escursionisti. Dar loro il giusto riconoscimento e spazio è un modo per incoraggiare gli escursionisti stessi a non tenere per sé i ritrovamenti o addirittura rimuoverli, ma –appunto – a segnalarli alle autorità competenti. Senza di loro questa mostra non ci sarebbe stata!

 

Gancio di cintura in legno- Età del Bronzo

La sala espositiva

Multimedialità

Ricostruzione sito di Oetzi senza ghiacci

Oetzi ricostruito nel 2013

 

 

 

 

 

Il percorso è multimediale con animazioni, video e ritrovamenti originali. I dati sono molto attuali e le postazioni di approfondimenti coinvolgenti. La mostra temporanea, organizzata in collaborazione con l’Ufficio Beni archeologici della Provincia autonoma di Bolzano, è compresa nel biglietto del museo ed è visitabile da martedì a domenica dalle 10 alle 18 (luglio, agosto e dicembre aperta anche il lunedì). Per info sulla mostra clicca qui.

Per l’intervista video di Arkeomount vai nel nostro canale youtube o clicca qui:
Frozen Stories – Inaugurazione mostra – Arkeomount- Bolzano 24 feb 2014 – Intervista