Ha vinto tre volte il premio come miglior libro della divulgazione archeologica (istituito dal Biblical Archaeology Institute), eppure mai prima d’ora era stato tradotto in italiano un suo testo. Parliamo di Eric H. Cline, Professore di Antropologia e direttore del Capitol Archaeological Institute della George Washington University (Columbia), da trent’anni a capo di spedizioni archeologiche nel mediterraneo ed esploratore del National Geogprahic.
Il suo ultimo testo, “1177 BC: The Year Civilization Collapsed”, stampato dalla Princeton University Press quest’anno, è stato nominato al Premio Pulitzer. E la Bollati Boringhieri lo ha portato in Italia, traducendolo in un testo di 224 pagine.
Non potevamo non segnalarvelo. Siamo onesti: lo abbiamo acquistato oggi e ci apprestiamo a divorarlo, ma le promesse sono buone. Cercheremo di affiancarlo agli ottimi testi del prof De Palma, e vediamo qual è il quadro che ne emerge.
Leggendo recensioni online e la quarta di copertina, il testo promette di introdurre in maniera avvincente a quel fatidico anno, il 1177 a.c., appunto, quando molti avvenimenti, come nodi della storia, sono giunti al pettine e hanno determinato la rivoluzione che ha determinato il nostro mondo fino alla rivoluzione industriale.
Un saggio in cui i “Popoli del Mare” sono protagonisti insieme ai grandi imperi che crollarono, più o meno, tutti allo stesso istante: dagli Egizi, agli Ittiti, passando per i Minoici. In quel momento, costellato da disastri ambientali e climatici, arrivo di nuove popolazioni e conseguenti migrazioni di massa, ci fu il caos. Il nuovo ordine si svelerà solo dopo qualche secolo e avrà il nome di Etruschi prima, Greci e Romani poi.
Facciamo così: lo leggiamo tutti insieme e chi vuole darci la propria impressione ci scriva!
Nel frattempo, come sempre in questi casi, proveremo a metterci in contatto con l’autore per una breve intervista per Arkeomount!