Sono diverse le news dedicate online in questo momento alla scoperta Mathieu Ossendrijver, professore di Storia della Scienza Antica alla Università Humboldt di Berlino.
Citiamo Repubblica.it e Ansa.it da dove prendiamo i dati che seguono. Lo scienziato ha studiato 4 tavolette di argilla incise in Babilonia tra il 350 e il 50 a.C. e ha dimostrato che i Babilonesi erano in grado di calcolare l’esatta posizione di Giove nel cielo, grazie ad un complesso complesso calcolo che utilizza figure trapezoidali.
Fino ad oggi si credeva che i Babilonesi – alla cui sapienza astronomica risalgono anche i Magi della tradizione cristiana, ricordiamolo – utilizzassero l’aritmetica per conoscere la posizione dei pianeti nel cielo. Ora invece si pensa che “utilizzassero la geometria in senso astratto per definire il tempo e la velocità, a differenza degli antichi Greci che usavano le figure geometriche per descrivere la posizione nello spazio fisico” – afferma Ossendrijver, come citato da Repubblica.it
Science ha dedicato la copertina alla scoperta ch, di fatto, riscrive la storia dell’astronomia, testimoniando che questi calcoli erano noti 1400 anni prima che li “scoprissero” gli Europei. Quando leggiamo notizie come queste, cI viene sempre in mente che i Romani hanno bruciato la biblioteca di Alessandria..e che molte opere scritte del mondo arabo, africano e del vicino Oriente) sono andate perdute. Ma è plausibile pensare che molte si siano salvate…