Iniziano oggi 26 marzo sull’isola di Procida presso la sede della Scuola per l’Alta Formazione dell’Università di Napoli “L’Orientale” i lavori dell’VIII edizione dell’ISUR-International Symposium on Underwater Research, convegno interdisciplinare dedicato alla conoscenza del mondo sommerso e del patrimonio subacqueo attraverso la ricerca scientifica, tanto nel campo archeologico, quanto nelle aree delle discipline geologiche e biologiche, mediche e giuridiche. L’evento, che per la prima volta fa tappa in Italia, è organizzato dall’Università di Napoli “L’Orientale” insieme con GAMA-General Association for Mediterranean Archaeology, DAN – Divers Alert Network, con il supporto di BETA Analytics-Radiocarbon dating, Gruppo S.A.M. s.r.l. e Centro Sub Campi Flegrei. Gli incontri tra gli esperti, programmati fino a sabato 29, si terranno presso i locali della Scuola per l’Alta Formazione di Terra Murata.
L’anno scorso l’appuntamento annuale si tenne a Wroclaw-Polonia, due anni fa ad Antalya). Attesi relatori e uditori da Italia, Spagna, Portogallo, Turchia, Polonia, Russia per un’iniziativa che porta a compimento un percorso di collaborazione che ha visto, negli anni, ricercatori e studenti dell’Orientale partecipare a lavori di archeologia marittima in Italia e all’estero, dal Mediterraneo al Mar Rosso. Una sessione speciale del convegno sarà dedicata, infatti, proprio ai risultati delle campagne di ricognizione subacquea svolti nel Golfo di Antalya dalla Selçuk University di Konya, cui ha preso parte, a partire dal 2011, un piccolo team dell’Orientale, guidato da Michele Stefanile (responsabile del Laboratorio di Archeologia Subacquea istituito presso il Dipartimento Asia Africa Mediterraneo).
Nel corso dei saluti inaugurali, che vedranno la partecipazione del Pro-Rettore vicario Giuseppe Cataldi (che terrà anche la conferenza di apertura), del sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro, del coordinatore per l’UNESCO Unitwin for underwater archaeology Hakan Öniz, gli archeologi subacquei dell’Orientale Chiara Zazzaro e Michele Stefanile avranno modo di presentare risultati e progetti delle proprie attività. Le sessioni successive, poi, consentiranno al pubblico di ricercatori e semplici appassionati di conoscere gli ultimi lavori e sviluppi nel campo dell’archeologia subacquea italiana e mediterranea, le nuove tecnologie in corso di sperimentazione, i risultati delle collaborazioni con il mondo della geologia e della biologia, le ultime tendenze nella gestione del patrimonio sommerso, con esempi di grande interesse dal Parco di Baia, e nel settore della sicurezza in immersione. Durante il convegno sarà anche inaugurata la mostra fotografica a cura di Marco Molino, giornalista ed esperto di tematiche marittime, “L’Onda di Pietra -The Wave of Stone”, dedicata a porti e approdi del Mediterraneo. Al termine dei lavori, tempo permettendo, i convegnisti avranno la possibilità di immergersi fra le rovine sommerse dei Campi Flegrei, apprezzando i traguardi raggiunti nel campo della musealizzazione subacquea.