Da anni ci interessiamo all’archeologia e crediamo che chi ci legge sia mosso dagli stessi interessi collaterali, ovvero il viaggio verso siti di interesse archeologico, storico, musei, laboratori.. sempre con l’obiettivo di arricchirci in termini di esperienza umana e conoscenza. Per questo motivo dedichiamo un post ad un dibattito che seguiamo da tempo, direi dal 2011, grazie alle informazioni che alcuni amici americani ci recapitano puntualmente.
Al centro di tutto sta Choquequirao, una delle “città perdute degli Inca”, posta a poche miglia ( in linea d’aria e “di foresta”) dalla più famosa Machu Picchu.
Stiamo parlando di un sito meraviglioso, immerso nell’atmosfera della foresta peruviana, raggiungibile solo con un trekking e le cui vestigia ci hanno permesso di sapere tantissimi particolari sulle conoscenze incaiche, sulle relazioni tra architettura e astronomia, società e religione, organizzazione, ecc. Un sito che, a partire dagli anni 2000-2010 ha iniziato ad apparire nei programmi di viaggio di alcune agenzie viaggio, soprattutto in quelle specializzate in trekking.
Nel frattempo é accaduto che l’UNESCO abbia richiesto un limite giornaliero al numero di turisti che possono accedere a Machu Picchu, perché questa sarebbe “in pericolo”, instabile geologicamente. Così, oggi “solo” (e circa…) 2.500 visitatori al giorno possono accedere a Machu Picchu.
Il lungimirante governo peruviano (ma purtroppo non crediamo di dover puntare il dito contro il “sistema peruviano”, quanto contro il sistema contemporaneo) ha dunque pensato che bisognasse “spingere” su Choquequirao, facendone una meta altrettanto di massa! La proposta? Una teleferica (!) che possa spostare 400 turisti all’ora dalla vicina strada fino alla città “sorella” di Machu Picchu.
Al di là che il progetto è invadente in termini ambientali oltre ogni misura, sui media del mondo i due temi stanno procedendo, senza alcun motivo, a braccetto: salvare Machu Picchu grazie al turismo a Choqueqirao.
Un esempio è l’articolo pubblicato a fine agosto dall’illustre International Business Times a firma di Mark Johanson dal titolo: “Può la teleferica di Choquequirao salvare la vicina Machu Picchu dallo sgretolamento dovuto alla massa?”. Ecco il link per il pezzo (titolo originale “Could Tramway To Choquequirao Save Nearby Machu Picchu From Crumbling Amid Growing Crowds?”).
Prima di procedere con il dibattito, vi mostriamo la mostruosa immagine della mostruosa teleferica che è stata realizzata a Copper Canyon (Nord Messico) e che sarà identica a quello di Choquequirao:
L’agenzia peruviana di investimenti ProInversión ha infatti decretato che la vincente del bando per la costruzione di ben 23 (!) funivie nel paese, di cui la prima a Choque, sarà costruita dal consorzio “Pricewaterhouse Coopers and Ingerop Conseil Ingenieri”. La teleferica delle foto é stata costruita, manco a dirlo, su un sito archeologico: giusto al di sotto vi sono grotte del periodo Mogollon. La teleferica peruviana correrà per 5,4 km da Kiuñalla fino a Choquequirao, attraversando il canyon del fiume Apurímac e consentendo a 400 persone all’ora di giungere a destinazione in soli 15 minuti. Verrà ultimata in un solo anno..
Ora veniamo alla risposta da dare ai media, diciamo pure all’articolo dell’ International Business Times. Per farlo ci avvaliamo delle considerazioni dell’amico Gary ZIegler, archeologo che ha dedicato decenni allo studio di Choquequrao (qui l’intervista a noi concessa dopo l’uscita del suo ultimo libro “Machu Picchu’s Sacred Sisters: Choquequirao & Llactapata”).
Ecco tre punti da cui partire:
1- La teleferica di Choquequirao non potrà far nulla per ridurre i visitatori di Machu Picchu. Machu Picchu continuerà a ricevere le sue orde di visitatori ogni giorno. La teleferica servirà solo a degradare l’esperienza- al momento unica – di una visita a Choquequirao.
Aggiungiamo noi: come potrebbe essere diversamente? Voi andreste in Peru per visitare Machu Picchu e poi, sapendo di una teleferica, evitereste di salire a Machu Picchu per vedere invece Choqueqirao? No, ovviamente. Probabilmente decidereste di andare a visitare ANCHE Choqueqirao. E- aggiungiamo – a questo punto sarete migliaia ANCHE a Choquequirao
2- Sembra che ora ogni Tour operator stia cercando di spennare i più sprovveduti per l’effetto Carpe Diem. Solo un maratoneta i farebbe il trek di sei giorni indicato da un operatore a questo link su you tube e senza trascorrere alcun tempo a Choquequirao! Ecco il programma:
Six-Day Hike to Choquequirao & Machu Picchu, Peru: The hike to Choquequirao & Machu Picchu is known as one of the alternate Inca trails. This trek is more strenuous and way more scenic and beautiful then the Classic Inca trail. In the video:
Day 1 – Cachora to Chiccisqa
Day 2 – Chiccisqa, Rio Apurimac, Santa Rosa, Maranpata, Choquequirao
Day 3 – Choquequirao , Pinchinuyoc, Rio Blanco, Maizal
Day 4 – Maizal, Mina Victoria, Abra Victoria (Abra San Juan), Yanama
Day 5 – Yanama, Totora, Colpapampa
Day 6 – Hydroelectric – Aguas Calientes
3- Le imprecisioni dei media sono sempre molte e troviamo buona cosa segnalarle, sempre: nell’articolo indicato a firma di Mark Johanson si dice che Choquequirao era l’ultimo rifugio dei regnanti Inca, ma non fu così. Si dice che “è coperta al 70% da vegetazione”, ma non é così. Si dice che Machu Picchu si stia sbriciolando sotto i turisti, ma non é così…
Semplicemente una visita a Machu Picchu in stagione alta è come una corsa su un treno a Tokyo in ora di punta…e altrettanto semplicemente presto sarà così anche a Choquequirao..
Ci uniamo al disappunto di Gary Ziegler quando ci scrive “it is sadly, the death knell of one of the last of the pristine, most scared Inca accomplishments still remaining undefiled by modern commercialism” e che “It probably doesn’t matter as the last Incas fled there centuries ago. Any residual spiritual heritage left behind will quickly take leave when the tele circus arrives”.