Segnaliamo volentieri il convegno che si terrà il 16 luglio alle ore 16 presso l’Università di Camerino nella Sala degli Stemmi di Palazzo Ducale, dal titolo “I Carolingi nel Piceno”.
Da anni gli storici locali come il professor Giovanni Carnevale, che è stato coadiuvato in questi anni – tra gli altri – anche dal caro amico Marco Graziosi “Pugacioff”, hanno provato la tesi che la presenza dei Carolingi in Val di Chienti fosse così importante da far pensare che la vera Acquisgrana non fosse in Germania, ma in Italia, in provincia di Macerata.
Al di là dei temi che saranno trattati nella giornata di studi ricordiamo rapidamente alcuni punti della questione sollevata dal prof. Carnevale: la Chiesa di Aachen non è la Cappella Palatina fatta costruire da Carlo Magno (anche il prof. Nanselrath, curatore della la mostra diarte carolingia nei Musei Vaticani nel 2001, ha scritto “Vi sono crescenti dubbi che sia stato proprio Carlo Magno l’ideatore di questa perfetta scenografia di Aachen. E’ più probabile che essa sia stata realizzata nel periodo ottoniano e attribuita a Carlo Magno a sostegno del mito creatosi intorno alla sua figura. In tal caso la simbologia scelta appositamente dai successori di Carlo Magno si sarebbe trasformata in interpretazione storica, senza che nessuno se ne accorgesse”), la cappella palatina di Aquisgrana fu costruita da maestranze arabo-siriache (e gli unici esempi europei oltre all’oratorio di Germigny sono in Italia e più specificamente nel Piceno, a S.Claudio al Chienti, S.Vittore alle Chiuse, S.Maria alle Moie, S.Croce dei Conti a Sassoferrato) e la descrizione della Cappella di Aquisgrana fatta dal Widukind in occasione dell’incoronazione a re dei romani di Ottone I nel 936 descrive S.Claudio, non Aachen. Ricordando che nel 1166 il Barbarossa si rese protagonista della traslatio imperiidall’Italia in Germania con la traslazione del corpo di Carlo Magno ad Aache, ecco dunque che se il corpo di Carlo Magno si trova ad Aquisgrana, questo non vuol dire che Aachen sia Aquisgrana!
Torniamo al comunicato stampa del ocnvegno del 16 luglio: “Con questa iniziativa – sottolinea il Prof. Gilberto Pambianchi, docente della Scuola di Scienze e Tecnologie – l’Ateneo vuole avviare un progetto di studio ad ampio raggio volto ad analizzare e verificare gli aspetti dell’architettura antica e medioevale, la chimica dei materiali da costruzione, le tracce geoarcheologiche, la persistenza di antichi paesaggi, nonché gli aspetti storici, probabilmente riconducibili all’epoca carolingia, presenti nel territorio e che necessitano di essere indagati con valenza scientifica. Nella preparazione e nello sviluppo del progetto conseguente – prosegue il Prof. Pambianchi – Unicam coinvolgerà in maniera attiva e fattiva la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, gli Enti territoriali interessati quali i Comuni, le Provincie, la Regione, le Fondazioni e le Associazioni operanti sul territorio e i privati che intenderanno contribuire con spirito mecenatistico alla ricerca”.
Al workshop, che sarà moderato dal Pro Rettore Unicam Claudio Pettinari, prenderanno parte, nella veste di relatori, docenti dell’Ateneo Camerte e altri ricercatori particolarmente esperti in materia. “Il contributo della geoarcheologia allo studio dell’antropizzazione del territorio piceno” è il titolo dell’intervento di Marco Materazzi (Unicam), Giovanni Scoccianti affronterà il tema “La valle del Chienti in epoca Carolingia. Ipotesi sulla configurazione del territorio”, Elisabeth de Moreau d’Andoy si occuperà di “Legittimi dubbi sul fatto che Aachen sia l’Aquisgrana Carolingia”, Graziella Roselli (Unicam) parlerà di “Tecnologie diagnostiche chimiche nella determinazione delle malte storiche”, Enrica Petrucci (Unicam) terrà una relazione su “Architetture sconosciute: il caso dell’abbazia Imperiale di Santa Croce al Chienti”, Gerardo Doti (Unicam) terrà una relazione su “Gli insediamenti benedettini nelle Marche tra VII e X secolo”. L’incontro si concluderà con un dibattito che sarà moderato dal Rettore dell’Università di Camerino Flavio Corradini.
Per informazioni: Ufficio Comunicazione di Palazzo ducale – Piazza Cavour 62032 Camerino (Mc)
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