Trujllo: il Museo Archeologico Cassinelli

Dopo aver lasciato le Ande siamo giunti sulla costa peruviana e ci siamo diretti a nord, alla città di Trujllo che custodisce le vestigia di grandi civiltà preincaiche. Iniziamo le nostre visite dal piccolo Museo Archeologico Cassinelli. Ci accoglie l’archeologo Thomas Cassinelli, nipote del fondatore Josè detto “Pepe” (oggi 92enne) e curatore di una collezione che conta più di 7.000 pezzi. Grazie ad una mostra di oltre 1.400 pezzi di ceramica appartenenti alle principali culture della costa nord peruviana (Salinar, Cuspinique, Chavin, Chimu, Lambayeque e Inca) oltre ad alcune testimonianze della costa sud (Chancay, Recuay e Nasca), in questo piccolo museo è possibile assorbire secoli e secoli di civiltà precolombiana in pochi minuti. Nel video il nipote di Cassinelli, di chiare origini italiane, ci narra di come sia nata nel nonno Josè la passione dell’archeologia, negli anni ’20 del secolo scorso. Oggi il Museo sta cercando fondi per dare degna collocazione alla sua importante collezione. Già esiste il progetto, ma purtroppo – ad oggi – non giungono attenzioni da parte del Governo e continua ad essere un sogno privato.

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ANDE 2011: rientrati! Buon Natale e non finisce qui..

Veronica e Massimo

Siamo tornati in Italia dopo aver terminato il primo progetto Arkeomount. “ANDE 2011” è stato un lungo reportage di 93 giorni trascorsi ad una altitudine media di 2.500 metri s.l.m.

Speriamo i nostri video e le nostre immagini siano state all’altezza delle vostre aspettative, ma non termineremo qui! Nel 2012, in attesa di attivare un nuovo progetto di reportage, continueremo a tenervi informati con le news archeologiche dal mondo andino e vi proporremo anche alcune interviste e video raccolti nel corso del viaggio e che, per diversi motivi, non siamo riusciti a proporvi “LIVE”.

Vi terremo anche informati delle pubblicazioni che nasceranno da “Ande 2011” e che culmineranno con un testo edito da Edizioni Saecula (www.edizionisaecula.it).

Continuate a seguirci!

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La fine degli Incas e un nuovo ritrovamento in Italia

In questo video cerchiamo di riassumere la fine dell’impero Incas alla luce anche dei cosiddetti “manoscritti Micicnelli”, documenti ritrovati in Italia e resi pubblici grazie al lavoro dell’archeologa Laurencich Minelli e del libro di Davide e Viviano Domenici (“I nodi segreti degli Incas”, Sperling & Kupfer, 2003). Secondo questo scritti il più importante cronista spagnolo – Garcilaso de la Vega – in realtà avrebbe firmato scritti redatti dal gesuita Blas Valera. Ma non solo: gli Incas sarebbero stati sconfitti da un inganno a base di vino all’arsenico..

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Machu Picchu, 100 anni dalla riscoperta scientifica

Eccoci finalmente all’ultimo sito archeologico che ci siamo prefissati di visitare con il progetto ANDE 2011 di Arkeomount: Machu Picchu. La scelta di terminare qui il reportage era dovuta, nell’anno del centenario della scoperta scientifica (24 luglio 1911) da parte dello studioso americano Hiram Bingham, dell’Università di Yale. In occasione del centenario l’istituzione americana ha accettato di restituire al governo peruviano i reperti riscattati in tre campagne di scavo negli anni 1911-1916. Dal 6 ottobre 2011 la prima parte di questi reperti è esposta al Museo Casa Concha di Cusco, sotto la cura dell’Universidad San Antonio Abad di Cusco.
Nel video introduciamo il sito archeologico più famoso del mondo (pochi giorni prima del nostro arrivo ha vinto una votazione online indetta dall’Huntinghton Post come luogo da vedere prima di morire, battendo in finale le piramidi di Giza!): cittadella votata al commercio della coca, ma anche al culto solare e stellare. Mai terminata, fu abbandonata con la fine dell’impero Incas. I conquistadores non la raggiunsero mai e per questo è giunta pressoché intatta fino a noi.

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Inti Punku: l’arrivo a Machu Picchu dalla Porta del Sole.

La Porta del Sole segnala che si è giunti alla fine del Cammino Inca (Inka Trail). Machu Picchu appare in tutta la sua magnificenza e mancano solo 50 minuti (finalmente!) in discesa per entrare nel sito archeologico più famosa del mondo. Nel video proviamo a riportarvi l’emozione di questo momento.

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Inca Trail: come raggiungere Machu Picchu

Se è vero che fu Pachacuti Inca a iniziare la costruzione di Machu Picchu per farne una cittadella di collegamento con la selva amazzonica, è anche vero che fin dal XV secolo raggiungerla signficiava camminare lungo un percorso costellato di luoghi di sosta e di culto. Questo percorso è aperto al pubblico da diversi anni con il nome famosissimo di Inka Trail, probabilmente il cammino trekking più noto al mondo. Nella sua versione completa conta di quattro giorni di cammino da Cusco, ma affrontarlo non è più un’impresa dell’ultimo momento. Intervistiamo la responsabile di America Andina, uno dei 120 tour operator autorizzati per organizzare questo trekking: nel video Elizabeth ci spiega cosa bisogna fare e quando bisogna preparasi per l’Inka Trail.

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Ollantaytambo e le pietre ciclopiche

All’estremità ovest della Valle Sacra si incontra Ollantaytambo. Un “tambo”, un luogo di sosta, che in tempo Incas era famoso per ospitare almeno una volta all’anno un pellegrinaggio sacro legato alle costellazioni celesti. A picco sulla valle fanno mostra di sé imponenti vestigia murarie. Nel video che segue cerchiamo di riassumere le peculiarità di questo sito archeologico.

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Pisac: il culto all’acqua e la tecnologia idraulica Incas

Quasi a 4mila metri s.l.m. ecco una roccaforte Incaica, affacciata sulla valle sacra del Rio Urubamba (Vilcanota). Uno dei luoghi in cui la tecnologia del terrazzamento Incas toccò il suo apice. I semi di piante provenienti da altitudini inferiori erano piantati nei terrazzamenti inferiori e, generazione dopo generazione, venivano “alzati” ai livelli superiori per ottenere specie in grado di germinare anche a 4.000 metri s.l.m. Nel video qualche particolare e le spettacolari immagini di un luogo mozzafiato.

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Amaru: come vive una popolazione contemporanea della Valle Sacra

Intervista al capo famiglia di una delle otto famiglie autoctone della zona rurale di Amaru, nella Valle di Pisac (Dep.to di Cusco, Perù). In pochi minuti le parole e le immagini per comprendere pensiero, attività e quotidianità di un gruppo di persone di queste remote zone. Per raggiungerli esiste una sola strada sterrata percorribile in 4×4. I bambini vanno a scuola camminando due ore per tratta ogni giorno. Le donne portano i loro prodotti al mercato di Pisac camminando per i medesimi sentieri o sfruttando gli unici due passaggi giornalieri che da poco sono disponibili grazie ad una piccola camionetta. Un tuffo nella vita di questi agricoltori e tessitori, che ci proietta in un mondo lontano nel tempo e nello spazio.

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Il signor di Qoylloriti Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO, da oggi!

 

Foto di Julio Alcubilla_Tratta da www.tradicion-andina.com

Mentre ci troviamo a Cusco incontriamo l’antropologo Jorge Flores, dell’Universidad San Antonio Abad del Cusco per un’intervista sulle culture autoctone. E’ lui che ci rivela che il giorno successivo, ovvero domenica 11 dicembre 2011, è una data storica: il Signor di Qoylloriti, una delle icone più sacre per le popolazioni della regione del Cusco e al quale durante il Chorpus Christi è dedicata una grandiosa festa ai piedi dell’omonimo ghiacciaio, viene nominato Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Per l’occasione sono giunti in città circa 20.000 indigeni da tutte le “nacion” (i gruppi etnici) del Dipartimento di Cusco. Tra loro ovviamente i Q’eros, che contano addirittura otto “naciones” e che si ritengono i diretti discendenti degli Incas. La popolazione dei Q’eros vive oltre i 4mila metri s.l.m. e si ritiene non abbia avuto contatto con gli spagnoli, che mai arrivarono alle loro terre. Negli anni ’50 del secolo scorso gli antropologi giunsero a conoscere da vicino i Q’eros. In una delle foto un’immagine di un Q’ero impegnato in una offerta alla Pachamama (foto dell’amico spagnolo Julio Alcubilla), mentre nell’altra mostriamo l’inizio dell’assembramento sulle scale della Cattedrale di Cusco, alle 8 del mattino dell’11 dicembre 2011: tra poche ore le immagini del signor di Qoylloriti giungeranno direttamente dal ghiacciaio.

 

11 dic 2011_Cusco

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