A Cetona riapre il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona

L'archeodromo - foto del Museo di Monte Cetona

Una bella notizia per gli amanti dell’archeologia di montagna. Finalmente riapre il museo di Monte Cetona, rinnovato con la sua collezione preistorica.
Facciamo un copia e incolla del loro comunicato stampa: scusate la pigrizia, ma almeno la news è completa!

Il Museo completa la riscoperta della Preistoria insieme a Parco archeologico-naturalistico e Archeodromo di Belverde.
Spazi moderni e interattivi accoglieranno da sabato 15 novembre i visitatori del Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona, che sarà riaperto al pubblico dopo un progetto di ammodernamento e nuovo allestimento delle sale. Il volto rinnovato del Museo Civico sarà svelato alle ore 16 nella struttura al piano terra del Palazzo comunale di Cetona, nel centro storico del borgo chianino. Gli interventi – promossi nei mesi scorsi dall’amministrazione comunale grazie a un finanziamento ricevuto nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale PSR 2007-2013 della Regione Toscana – hanno portato ad arricchire il Museo con nuove vetrine espositive, postazioni multimediali e pannelli didascalici.
Il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona è stato inaugurato nel 1990 ed è sempre stato un punto di riferimento nella vita culturale cetonese e nella conoscenza della storia di questi luoghi fin dai tempi più remoti. L’ammodernamento e il nuovo allestimento delle sale permetteranno di valorizzare ulteriormente il patrimonio storico e archeologico esistente, coinvolgendo in maniera dinamica i visitatori nel viaggio alla scoperta della preistoria del Monte Cetona. Il nuovo volto del Museo Civico, inoltre, segna una tappa importante nella promozione storica e culturale dell’area, che conta anche sul Parco archeologico-naturalistico e sull’Archeodromo di Belverde, con l’opportunità di vivere un’esperienza di archeologia sperimentale.
Il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona, che fa parte della Fondazione Musei Senesi, raccoglierà in nove sale espositive una vasta collezione di reperti recuperati quasi completamente nell’area di Belverde, sulle pendici del Monte Cetona, dove si trova anche l’omonimo. Qui, nel 1927, avviò le sue prime ricerche l’archeologo perugino Umberto Calzoni, Parco archeologico-naturalistico che scoprì quasi casualmente le testimonianze dell’intensa frequentazione preistorica e l’imponente formazione di travertino, la cosiddetta “scogliera”, composta da blocchi accatastati gli uni sugli altri. Questi, con il passare del tempo, hanno creato cunicoli e gallerie collegati fra loro da una sorta di labirinto naturale, usati in epoca preistorica come rifugi, luoghi di culto e di sepoltura e oggi visitabili in piccoli gruppi e con una guida. Le indagini archeologiche nell’area hanno restituito reperti di vario genere, tra cui resti di orso speleo, utensili in selce utilizzati dall’Uomo di Neanderthal, raffinato vasellame, oggetti in metallo, osso e pietra risalenti al secondo millennio a.C. e altri oggetti testimonianza di vita quotidiana.
Dal 2007 il Parco archeologico-naturalistico di Belverde ospita anche l’Archeodromo, dove sono stati riprodotti un villaggio dell’età del Bronzo (secondo millennio a.C.), con due capanne a grandezza naturale arredate con oggetti dell’epoca, e un insediamento in grotta del Paleolitico medio (oltre 50 mila anni fa), collegati da un sentiero immerso nel verde. A completare l’offerta culturale e didattica sono le attività che è possibile compiere nel Parco e nell’Archeodromo, rivolte soprattutto ai bambini, che possono trasformarsi in “archeologi per un giorno” imparando a scavare alla ricerca di reperti, ad accendere il fuoco, a macinare il grano o a costruire capanne come faceva l’Uomo nella Preistoria.
Il Museo Civico sui canali social, per seguire da vicino la riapertura. Per seguire da vicino la riapertura del Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona e scoprire il patrimonio storico e archeologico di Cetona, è possibile seguire la pagina Facebook Museo Civico Cetona, il profilo Twitter MuseoPreistCetona e il profilo Instagram, MuseoPreistoriaCetona, seguendo l’hashtag #PreistoriaCetona.

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Grotta Indonesiana rivela arte rupestre di 40mila anni fa: ecco la più antica mano dipinta al mondo

 

Immagine pubblicata su Theconversation.com - Kinez Riza, Author provided

Un articolo pubblicato su Nature lo scorso mese di ottobre,  annuncia che in un sistema di grotte Indonesiane posto nella località di Sulawesi (un’isola della Repubblica Indonesiana situata tra Borneo e le isole Molucche) è custodita dell’ arte rupestre databile a 40mila anni fa. Le grotte – e i dipinti – erano noti da decenni – ma solo recentemente le immagini sono state datate.
Una datazione che immaginiamo risulterà controversa, considerando come i più antichi dipinti europei risalgono circa allo stesso periodo, ovvero 40mila anni fa (si vedano i nostri articoli sulla grotta spagnola di Nerja, la cui arte potrebbe essere attribuita al Neanderthal e – dunque – a un periodo precedente).
In questa remota terra indonesiana gli archeologi hanno scoperto – in sette diverse grotte – ben 12 immagini dipinte che rappresentano una mano umana e due rappresentazioni di animali. La datazione radiometrica è basata sul decadimento dell’Uranio-238 nel Torio-230 ( tempo di dimezzamento pari a circa 80.000 anni), resa possibile dal fatto che le pitture sono state realizzate su superfici coralloidi: il corallo è ovviamente stato a contatto con l’acqua di mare e visto che l’Uranio è solubile in acqua, il Torio non lo è. Quindi il Torio si separa ed è possibile calcolare da quanto tempo si sia separato.
Le più antiche immagini sono databili a circa 39.900 anni fa, risultando così le più antiche immagini di mani umane mai dipinte al mondo! Se le datazioni saranno confermate, anche un’immagine di un “cervo-maiale” trovata in una di queste grotte – risalente a 35.400 anni fa – sarebbe tra le più antiche immagini di animale di sempre. Pur temendo che al momento ci sia una sorta di competizione a chi dimostra di avere scoperto l’immagine più antica, e considerando che alcune tecniche di datazione sono in corso di revisione, crediamo che notizie come queste siano importanti non solo per la ricerca, ma anche per la storia della scienza: lo studio dell’arte rupestre fino a pochi anni fa era una prerogativa europea e di studiosi europei. Ora il mondo è più accessibile e i fondi (per la ricerca) trovano sbocchi in paesi extra-europei. Pensiamo di essere innanzi ad un momento di forte rivoluzione, al termine del quale – ci auguriamo presto – si potrà portare tutti i dati ad un tavolo scientifico unificato dove – con serenità – sarà possibile discutere su metodi di datazione, strumenti di conoscenza e parametri condivisi. Per ora godiamoci i fuochi d’artificio e seguiamo le nuove piste.

Per vedere il video delle grotte su Nature andate a questo link.

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Scoperte tre camere sepolcrali nei tunnel sotto Teotihuacan

Archaeology News Network dà notizia delle esplorazioni che gli archeologi messicani stanno compiendo da un anno nei tunnel di Teotihuacan datati oltre duemila anni.
Le ricerche avrebbero portato alla scoperta di tre camere. Il tunnel – lungo oltre cento metri . ha restituito un sacco di offerte deposte all’ingresso delle camere che si trovano ben 18 metri sotto il Tempio del Serpente Piumato, sugerendo che potessero essere tombe dedicate all’elite cittadina.
A differenza di altre strutture precolombiane, gli archeologi non hanno mai trovato rpima dei resti appartenuti ai regnanti di questa antica città. Al momento le camere sono state scavate per osli 60 centimetri e solo il prossimo anno le ricerche riprenderanno. Suggeriamo di leggere l’intero articolo a questo link.

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Inizia domani a Paestum la XVII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico

E’ vero, non scriviamo da un po’. Perdonateci ma talvolta la vita richiede altre attenzioni. Ripartiamo da qui, da un evento che unisce le nostre due passioni: archeologia e viaggi. Segnaliamo dunque che domani, giovedì 30 ottobre, prenderà il via la XVII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, in programma fino al 2 novembre nuovamente all’interno della città antica di Paestum.
Il tutto si svolgerà nell’area archeologica, con tre strutture geodetiche presso il Tempio di Cerere, il Museo Archeologico e la Basilica Paleocristiana. L’evento, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio di Expo Milano 2015, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, UNESCO e UNWTO, è promosso da Provincia di Salerno, Regione Campania, Città di Capaccio Paestum e Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sa, Av, Bn e Ce e si avvale per questa edizione della partnership con Vodafone Italia.
Riportiamo il resto del comunicato stampa degli organizzatori.

La Borsa si conferma un evento originale nel suo genere: sede dell’unico Salone Internazionale di Archeologia con la partecipazione di 130 espositori di cui 25 Paesi Esteri; luogo di approfondimento e divulgazione di temi dedicati al turismo culturale ed al patrimonio; occasione di incontro per gli addetti ai lavori, per gli operatori turistici e culturali, per i viaggiatori, per gli appassionati; opportunità di business nella suggestiva location del Museo Archeologico con il Workshop tra la domanda estera proveniente da 12 Paesi (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera) e l’offerta del turismo culturale (sabato 1 novembre ore 10-18).

Nel sottolineare sempre più l’importanza che il patrimonio culturale riveste come fattore di dialogo interculturale, d’integrazione sociale e di sviluppo economico, ogni anno la Borsa promuove la cooperazione tra i popoli attraverso la partecipazione e lo scambio di esperienze: il Paese Ospite Ufficiale 2014 è l’Azerbaigian.

In sintesi il ricco programma della prima giornata:

Giovedì 30 ore 10 – Nella Basilica Paleocristiana la Conferenza di apertura, coordinata da Ugo Picarelli dopo i saluti di Italo Voza Sindaco di Capaccio Paestum, Gregorio Angelini Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, Adele Campanelli Soprintendente per i Beni Archeologici di Sa, Av, Bn, Ce e Giuseppe Canfora Presidente della Provincia di Salerno. Apre i lavori Ilaria Borletti Buitoni Sottosegretario di Stato al MiBACT ed intervengono Mounir Bouchenaki Consigliere speciale del Direttore Generale UNESCO e Direttore Arab Regional Centre for World Heritage, Abulfas Garayev Ministro della Cultura e del Turismo Repubblica dell’Azerbaigian Paese Ospite Ufficiale della Borsa 2014, Antonia Pasqua Recchia Segretario Generale del MiBACT, Pasquale Sommese Assessore Regionale al Turismo e ai Beni Culturali.

Giovedì 30 ore 10 – Il traffico illegale dei beni culturali: l’esperienza del Comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale a cura del MiBACT – Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee.

Giovedì 30 ore 12.30 – Presentazione del patrimonio archeologico dell’Azerbaigian a cura del Ministero della Cultura e del Turismo dell’Azerbaigian.

Giovedì 30 ore 14 – Workshop di IZI.travel “Crea la tua audio guida in 30 minuti” in cui sarà possibile sperimentare direttamente l’innovativa piattaforma che permette di realizzare audio guide su dispositivi mobile, che raccontano ai visitatori dei siti locali antiche storie di vita.

Giovedì 30 ore 15 – Presentazione del Progetto ARIADNE, a cura del PIN – Servizi Didattici e Scientifici Università di Firenze, che mira ad aiutare i ricercatori ad avere accesso alle banche dati di ricerca, creando una comunità pronta a beneficiare del contributo della tecnologia, permettendo così di andare oltre la metodologia tradizionale di ricerca archeologica.

Giovedì 30 ore 16 – Le aree monumentali del Sud per un sistema integrato di offerta turistica e le opportunità di Expo Milano 2015, in collaborazione le Direzioni Generali per le Antichità e per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del MiBACT, con la partecipazione di Simonetta Bonomi Soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria, Marco Bruschini Dirigente Promozione, Supporto alla Commercializzazione e Club di Prodotto ENIT, Antonio De Siena Soprintendente per i Beni Archeologici della Basilicata, Marina Geri Direttore Marketing e Commerciale Padiglione Italia – Expo Milano 2015, Renzo Iorio Presidente Federturismo Confindustria, Silvestro Serra Direttore Touring. In occasione del Convegno sarà presentata la ricerca a cura di SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno “Il turismo culturale e archeologico: un’analisi dell’impatto economico nelle regioni meridionali”.

Giovedì 30 ore 16.30 – Smart working: come le tecnologie mobile semplificano i processi in azienda a cura di Vodafone Italia.

La Mostra ArcheoVirtual, realizzata in collaborazione con la più importante Rete di ricerca Europea sui Musei Virtuali, V-Must, coordinata dall’ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR, ospiterà alcune delle applicazioni presentate a “Digital Museum Expo” esposizione delle tecnologie più recenti create per i musei del futuro, in mostra anche ai Mercati Traianei del Museo dei Fori Imperiali in Roma, alla Biblioteca Alessandrina di Alessandria D’Egitto, al Museo Allard Pierwson di Amsterdam, al City Hall di Sarajevo.

Nella sezione INCONTRI CON I PROTAGONISTI presso la Basilica si succederanno: Silvia Calandrelli Direttore Rai Cultura (venerdì 31 ore 10.45); Christian Greco Direttore Fondazione Museo Antichità Egizie di Torino (venerdì 31 ore 12); Franck Goddio archeologo subacqueo e Fondatore dell’IEASM e Laurent Haumesser Conservatore del Dipartimento di Antichità Greche, Etrusche e Romane del Museo del Louvre (venerdì 31 ore 18); Sheikha Mai bin Mohammad Al Khalifa Ministro della Cultura e del Turismo del Regno del Bahrain, Mounir Bouchenaki Consigliere speciale del Direttore Generale UNESCO e Direttore Arab Regional Centre for World Heritage, Taleb Rifai Segretario Generale UNWTO (venerdì 31 ore 18.30); Mario Tozzi (sabato 1 ore 11); Roberto Giacobbo (sabato 1 ore 12); Eva Cantarella, Galatea Ranzi e Mariangela Vaglio (sabato 1 ore 15); Sveva Sagramola (sabato 1 ore 16); Syusy Blady e Patrizio Roversi (sabato 1 ore 17); Alberto Angela (sabato 1 ore 18).

Nei quattro giorni della Borsa, l’ANA Associazione Nazionale Archeologia, la CIA Confederazione Italiana Archeologi, i Gruppi Archeologici d’Italia e gli Archeoclub d’Italia saranno presenti con i propri associati provenienti da tutte le regioni per svolgere assemblee e convegni su tematiche di interesse professionale.

Nell’ambito di ArcheoLavoro, le Università promuoveranno i Corsi di Laurea e i Master in Archeologia, Beni Culturali e Turismo Culturale sia nel Salone Espositivo, sia nella presentazione per gli studenti (giovedì 30 e venerdì 31 ottobre).

I Laboratori di Archeologia Sperimentale, con la direzione scientifica di Mauro Cesaretto del Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, presenteranno la cultura antropologica e materiale dell’antichità attraverso la riproduzione delle tecniche utilizzate dall’uomo per realizzare manufatti di uso quotidiano. Inoltre, all’esterno delle strutture geodetiche, sarà presente l’area degli accampamenti.

Il Premio Paestum Archeologia 2014 verrà conferito a Rai Cultura, al Dipartimento di Antichità Greche, Etrusche e Romane del Museo del Louvre e a Franck Goddio Archeologo subacqueo e Fondatore dell’Istituto Europeo di Archeologia Subacquea.

La Borsa quest’anno ha inteso riproporre ai visitatori ArcheoTeatro: dalla riflessione che la location dell’area archeologica della città antica è palcoscenico naturale, si è inteso inserire nel programma una sezione ricca di iniziative (tra cui rappresentazioni teatrali itineranti, workshop di orientamento e formazione) a cura dall’Accademia Magna Graecia di Paestum con la direzione artistica di Sarah Falanga. Inoltre, venerdì 31 ottobre alle ore 16.30 al Tempio di Cerere, verrà rappresentato lo spettacolo teatrale “Dioniso e il suo corteo”.

Per informazioni www.borsaturismoarcheologico.it

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Ritrovato al largo di Gozo (Malta) un vascello fenicio

Foto di Openmindconsulting

Riportiamo un comunicato stampa di VisitMalta appena giunto in redazione. E’ stato ritrovato al largo di Gozo (Malta) un vascello fenicio del 700 a.C. La straordinaria scoperta risale a qualche giorno fa e lascia prevedere interessanti risvolti per il patrimonio archeologico dell’Arcipelago maltese. A 120 metri di profondità marina, a poca distanza dalle coste dell’isola di Gozo, dove un’équipe di archeologi subacquei diretta da Timmy Gambin, Università di Malta, nell’ambito di GROPLAN, il progetto condotto in partnership con il Centro Nazionale Francese di Ricerca dell’Università di Aix-Marseille, ha individuato un congiunto di reperti che riporta al tempo delle navigazioni fenicie: una cinquantina di anfore di almeno sette differenti tipologie e una ventina di blocchi di pietra lavica utilizzati presumibilmente come zavorra, sono al momento ciò che resta di quella che fu una delle tanti imbarcazioni commerciali con le quali i Fenici solcarono le acque del Mediterraneo.
Il relitto, uno dei più antichi mai ritrovati nel Mediterraneo è al momento in corso di documentazione che ha come fine la ricostruzione di un modello 3D ad alta risoluzione del sito.
Malta e Gozo furono considerati punti strategici dai Fenici, tanto da definire l’isola maggiore dell’arcipelago Mlt, che significa ‘rifugio, luogo di ancoraggio’. Essi compresero subito il ruolo strategico dell’isola, sufficientemente lontana dalla concorrenza dei Greci e perciò porto ideale per lo sviluppo dei commerci nell’area ovest del Mediterraneo, e costituirono diverse colonie du tutto l’arcipelago, influenzandolo sensibilmente le abitudini e la lingua dei locali. Grandi navigatori e commercianti, crearono la breccia che avrebbe consentito a Malta di assorbire, da allora in poi, il meglio delle culture con cui sarebbe venuta a contatto.Dei Fenici sull’isola di Malta rimangono le tombe rupestri a Siġġiewi, Paola e Mdina. Tracce del loro passaggio sono impresse ancora oggi nel mondo maltese: i nomi di alcune località (Marsaxlokk, Marsaskala), alcuni tipici oggetti, come la ‘dghajsa’, una barca da pesca ancora in uso.

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Malazè: archeoenogastronomia ai Campi Flegrei

Cantine - Ph. Marina Sgamato

Finisce l’estate e riprendiamo la nostra attenzione su Arkeomount, ma la nostalgia della libertà del muoversi e della bella (?) stagione persiste. Pertanto apriamo con un argomento leggero, riportando in toto il comunicato stampa della IX edizione di “Malazè: l’archeoenogastronomia”. Dal 6 al 16 settembre: in 10 giorni e due weekend con oltre 120 iniziative a Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, Procida e Napoli.
SI tratta di un evento archeoenogastronomico dei Campi Flegrei che mette sul campo ben 120 iniziative enogastronomiche, culturali e sociali proposte da decine di associazioni, cooperative, ristoranti, produttori di vino e aziende gastronomiche. Tra le novità della IX edizione l’individuazione di sei itinerari che aiuteranno gli enogastronauti ad apprezzare, insieme al vino e al cibo, l’enorme patrimonio storico e naturalistico dell’area flegrea: Neapolis, Puteoli, Avernum, Baiae, Quartum, Mons et Prochyta.
Si parte sabato mattina con l’apertura straordinaria dello Stadio Antonino, uno dei luoghi – simbolo dell’area flegrea e con il Ciclo Wine Tour gratuito tra le cantine di Pozzuoli. Si prosegue – tra sabato e domenica – con il tour l’”Onda della Legalità”, le visite guidate (Monte Spina, Astroni, Cigliano, via Campana, Monte di Procida e Posillipo), la Casa delle Api a Monterusciello, la Caccia al Tesoro a Quarto, visite teatralizzate sul lago d’Averno. Tutti i giorni: Wine in Design nel centro storico di Pozzuoli, Città Sommersa di Baia Porte Aperte, le escursioni in barca sul lago Miseno a Bacoli e il Malazè dei Piccoli al Giardino dell’Orco sul lago d’Averno.

Ecco il programma completo:

Sabato 6 settembre (ore 9) a Pozzuoli apertura straordinaria dello Stadio di Antonino Pio con la manifestazione Archevinum, un percorso all’insegna del mito, dell’arte e del gusto. Partecipano: Art Garage con le associazioni Flegreando, Quo Vadis e Gruppo La Sibilla. Ingresso libero. Info: 3496537921-3397220812 – info@flegreando.org – Itinerario Puteoli.

Sabato 6 settembre (ore 9) al VII Ciclo Wine Tour dei Campi Flegrei a cura dell’associazione Le Ali di Dedalo e Le Strade del Vino dei Campi Flegrei. Passeggiata enogastronomica in bicicletta tra i vigneti e le cantine dei Campi Flegrei. Lungo il percorso previste soste nei luoghi di interesse storico archeologico, naturalistico e paesaggistico e tre soste di degustazione nelle cantine. Partecipazione gratuita e prenotazione obbligatoria. Info: 334.9072795 – 320.8792054 – 347.6900607 – Itinerario Puteoli.

Sabato 6 settembre (ore 12 e ore 18,30) al Porto di Pozzuoli “Le Onde della Legalità” a cura delle associazioni Asgam e Dialogos. Escursione a bordo del Santa Rita, imbarcazione confiscata alla camorra. Si parte da Pozzuoli per osservare dal mare il Rione Terra, il Castello di Baia fino ad arrivare a Bacoli, a Villa Ferretti, altro bene confiscato. Un tuffo nelle acque e pasto con i prodotti di Libera Terra. Ticket di partecipazione: 35 euro. Info: 389.1681848 – 338.9924471 eventi@dialogoscomunicazione.it – Itinerario Puteoli.

Sabato 6 settembre (ore 18) al vigneto Iovino di Montespina: “Zolfo, vigne e la leggenda del Montespina” a cura dell’associazione ArteMide. Visita alla Solfatara, ai vigneti, racconti, degustazione e musica dal vivo. Ticket di partecipazione: 22 euro. Info: 388.6291024 – 081.5206719 – artemide.ass@virgilio.it – Itinerario Puteoli.

Sabato 6 settembre (ore 18) visita alle Necropoli di via Celle, via Vecchia Campana e ai vigneti di Cigliano con l’associazione Vivara. Partecipazione gratuita. Info: 347.7845281 – e-mail info@campiflegrei.eu – Itinerario Puteoli.

Sabato 6 e domenica 7 al Giardino dell’Orco sul lago d’Averno c’è Malazè dei Piccoli, attività coordinate dall’associazione AgriGiochiAmo. L’obiettivo è centralizzare le attività delle numerose associazioni per far diventare Malazè dei Piccoli una vetrina per l’offerta didattica, di tempo libero, culturale, ludica, sportiva dei Campi Flegrei a misura di bambino. Le attività di sabato 6 settembre: Natura Sottospra (pillole di scienza e il mondo delle bolle), Ludobus Artingioco (laboratorio di autocostruzione di giochi), Melagioco (laboratorio di costruzione di marionette), Agrigiochiamo (misura la tua impronta), Mondo Creativo (Il mais), Le simpatiche Canaglie (laboratorio di cucito). Domenica 7 settembre: Agrigiochiamo (Giocorto e Nintu e i 4 elementi), Fabbrica del divertimento (danzando con Pollok e Suonare con Verdi), Ludobus Artingioco (laboratorio di autocostruzione di giochi), Melagioco (laboratorio di costruzione di marionette), Mondo Creativo (laboratorio di cucina spagnola “la tortilla”). Ticket di ingresso euro 6 per un laboratorio e euro 10 per due laboratori. Info: 393.9824709 -335.8747180 – info@agrigiochiamo.it – Itinerario Avernum.

Sabato 6 e domenica 7 settembre (ore 17) al Borgo di Cappella c’è “Il Sentiero del Vino” a cura delle associazioni Michele Sovente, Colori Flegrei, Pro Loco Monte di Procida, Archè Teatro e Facci Caso Teatro. Percorso di trekking attraverso il borgo antico di Cappella, con necropoli e Casale, gli antichi cellai, cantine e vigne sui panorami mozzafiato della Terrazza dei Campi Flegrei. Contributo 8 euro. Info: 338.7616503 – 333.182848- infoprolocomdp@gmail.com – 3343327538 – antoniosabatano@gmail.com – Itinerario Mons et Prochyta.

Domenica 7 settembre (ore 9,30) a Monterusciello l’azienda “Dolci Qualità” presenta: “La casa delle api”. L’appuntamento con Giuseppe ed Alessandra è all’apiario di Monterusciello, i quali introdurranno i bambini alla straordinaria vita delle api e del loro prodotto, il miele. I bambini (dotati di giacca e maschera) visiteranno l’interno di un arnia. Partecipazione gratuita. Info: 081.5265258 – Itinerario Puteoli.

Domenica 7 settembre (ore 10) a Quarto c’è la Caccia ai Tesori di Quartum a cura del Gruppo Archeologico Campi Flegrei. Una caccia al tesoro per scoprire la storia, gli antichi luoghi e le antiche vie di Quarto. Partecipazione gratuita. Info: 348.2495393 – gacampiflegrei@libero.it – Itinerario Quartum.

Domenica 7 settembre (ore 10,30) allo pseudo antro della Sibilla sul lago d’Averno c’è “Antrum Immane” dell’associazione Flegreando. Una drammatizzazione in costume liberamente ispirata al VI Libro dell’Eneide. Ticket: 8 euro solo spettacolo e giro lago. Pranzo in vigna: 20 euro. Info: 349.6537921-339.7220812 – info@flegreando.org – Itinerario Avernum.

Domenica 7 settembre (ore 11) ad Agnano c’è “Fuoco Flegreo”, percorso enoturistico organizzato da MarVin wineClub e Cantina Agnanum di Raffaele Moccia sulle colline degli Astroni. Passeggiata, pranzo in cantina. Costi: 25 euro. Bambini 10 euro (gratis bambini sotto i 6 anni). Info: 081.5700358 – 335.5710794 – marvin.ac@libero.it – Itinerario Neapolis.

Domenica 7 settembre (ore 17,30) alla Grotta di Seiano “Pausilypon, Storia di una riscoperta” a cura del Centro Studi Interdisciplinari Gaiola onlus e Ager Campanus. Un percorso inconsueto sulle tracce degli uomini che hanno riscoperto la Pausilypon romana. Ticket di partecipazione 15 euro. Info: 081.2403235 – 328.5947790 – info@gaiola.org – Itinerario Neapolis.

Domenica 7 settembre (ore 19) alla Piazzetta del Mulino (via Fasano, 50) a Pozzuoli c’è Musica al Borgo. Organizzano lo Studio Legale Schiano e l’associazione Locus Iste. Concerto jazz di Beatrice Valente Trio. Ticket di partecipazione 5 euro. Info: 329.3396139 – 347.8586475 – menaschiano@libero.it – locusiste@gmail.com – Itinerario Puteoli.

Tutti i giorni

In via Cesare Augusto, nel centro di Pozzuoli c’è Wine in Design di Kymè: un’esposizione di design autoprodotto da artigiani locali legati all’ enogastronomia. Ingresso libero: 340.3927345 – 349.1367664 – info@kymecampiflegrei.it – Itinerario Puteoli.

Dalle ore 9,30 al lido Monte Nuovo a Lucrino c’è “Città Sommersa Porte Aperte” proposto dal Centro Sub Campi Flegrei. Opportunità per tutti (subacquei e non subacquei) di conoscere i fondali della Città sommersa di Baia. Costi: per non subacquei 20 euro (snorkeling); 50 euro (Discover Scuba Diving); Per subacquei: 35 euro (Immersione Subacquea). Info: 329.2155239 – 081.8531563 – info@centrosubcampiflegrei.it – Itinerario Avernum.

Escursioni sul lago Miseno in barca con operatore. Eventi a cura dell’associazione Lagovivo. Le opzioni: visita al lago in barca e in bici con happy hour al Cycas Cafè; visita al lago in barca e bici e degustazione ai Bagni di Bacco; in barca e in bici e visita al bar galleggiante Roof&Sky; visita al lago e alla Piscina Mirabile con l’Azienda Agricola Piscina Mirabile; visita al lago ed escursione al mare con i miticoltori della Cooperativa Bivalva. Info: 392.4153474 – info@lagovivo.it – Itinerario Baiae.

Per informazioni: www.malaze.org e www.campiflegreiatavola.it

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Orkney – Scozia: un nuovo scavo rivela il Paesaggio Sacro Neolitico più incredibile d’Europa

Immagine tratta da www.scotsman.com

Alla fine dello scorso mese di luglio in Scozia circolano le prime indiscrezioni sui risultati di un recente scavo archeologico nella remota terra di Orkney. L’area è composta da siti famosissimi quali il “Ring of Brodgar”, le “Stones of Stenness”, e la tomba di “Maes Howe” che sono sempre stati considerati realtà indipendenti, frutto di diverse storie e diversi gruppi umani. Ora invece, grazie a degli nuovi scavi che hanno messo in luce un complesso templare di 5.000 anni fa sembra che tutti questi siti fossero interconnessi grazie ad un’unica comunità umana. Una complessità sociale dunque più sofisticata, le cui espressioni artistiche e religiose hanno portato alla formazione dell’ennesimo “paesaggio sacro”.
Secondo la news pubblicata sullo scotsman (www.scotsman.com) dello scorso 27 luglio, l’archeologo
Nick Card, a capo dello scavo insieme all’ “Archaeology Institute at the University of the Highlands and Islands”, sostiene che le nuove evidenza di Ness sono la prova che nella preistoria britannica il paesaggio era molto più “integrato” di quanto si pensasse.

“Tutti questi monumenti sono collegati tra loro in un modo che possiamo solo indovinare. Le persone che li costruirono erano parte di una società molto più complessa e capace di quanto ci eravamo immaginati finora” – ha dichiarato Card.

Lo scavo è al momento su Nat Geo del mese di agosto: sono stati ritrovati pezzi fantastici, da asce di pietra a coltelli, da figurine umane e bellissime pietre lavorate a spatola e oltre 650 pezzi di una ceramica incredibilmente fine, la più grande collezione mai ritrovata in Gran Bretagna. E solo il 10% del sito è stato scavato a Ness…

Consigliamo la lettura di questo articolo fino in fondo.

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Perù: Geoglifi a Paracas si sono rivelati più antichi delle linee di Nazca

Lo scorso 11 aprile Charles Stanish, Henry Tantaleána, Benjamin T. Nigraa e Laura Griffina (Cotsen Institute of Archaeology, University of California, Santa Fe Institute ed Instituto Francés de Estudios Andinos) hanno pubblicato un articolo dal titolo “A 2,300-year-old architectural and astronomical complex in the Chincha Valley, Peru” in cui provano come delle recenti ricerche archeologiche sulla costa meridionale del Perù (estremamente desertica, seppur intervallata da moltissime valli) hanno reso visibili un complesso di geoglifi databili al periodo del Tardo Paracas ( rea il 400 e il 100 a.C.) proprio nel mezzo della valle di Chincha. Geoglifi lineari, formazioni di pietre circolari e monti cerimoniali per un sito che si estende per oltre 40 km quadrati in cui sono riconoscibili ben 71 linee, a soli 20 km dal mare. La cosa più interessante è che questi geoglifi, veri e propri “modificatori” del paesaggio, convergono in linee verso i monti cerimoniali o verso i siti abitati, formando così dei “cluster” marcati da linee doppie. Da segnalare che almeno due strutture a “U” marcano sul territorio il calare del sole al solstizio invernale di Giugno. Siamo pertanto di fronte a un sito che precede di 20 anni le più famose, e non lontanissime, linee di Nazca la cui omonima cultura ha seguito sulla linea della storia quella di Paracas. Ceramiche e datazioni al radiocarbonio hanno infatti restituito una datazione di 2.300 anni fa.
I pellegrini che dalle valli o dalla costa si avvicinavano ai centri cerimoniali, incontravano pertanto prima queste linee, che li guidava e li faceva già entrare in una dimensione e in un paesaggio sacralizzato. Molto simile come usanza a quella delle valli del nord del Cile, nei pressi di Arica, dove molti geoglifi accompagnavano i viaggiatori che dall’altipiano scendevano al mare.
Gli autori concludono sottolineando che i dati presenti nel loro studio ci parla di una civiltà ingegnosa, che costruiva strutture per ritualizzare il paesaggio maniera molto accurata e, conseguentemente, per marcare anche il tempo (attività sociali e rituali). Un atteggiamento che sulle Ande non sarà abbandonato, come ci indicano i costrutti degli Incas, circa 1400 anni dopo.

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I carolingi nel Piceno – un convegno a Camerino

 

UNo dei testi dedicati alla ricerca su Aquisgrana nel Chienti

Segnaliamo volentieri il convegno che si terrà il 16 luglio alle ore 16 presso l’Università di Camerino nella Sala degli Stemmi di Palazzo Ducale, dal titolo “I Carolingi nel Piceno”.
Da anni gli storici locali come il professor Giovanni Carnevale, che è stato coadiuvato in questi anni – tra gli altri – anche dal caro amico Marco Graziosi “Pugacioff”, hanno provato la tesi che la presenza dei Carolingi in Val di Chienti fosse così importante da far pensare che la vera Acquisgrana non fosse in Germania, ma in Italia, in provincia di Macerata.
Al di là dei temi che saranno trattati nella giornata di studi ricordiamo rapidamente alcuni punti della questione sollevata dal prof. Carnevale: la Chiesa di Aachen non è la Cappella Palatina fatta costruire da Carlo Magno (anche il  prof. Nanselrath, curatore della la mostra di’arte carolingia nei Musei Vaticani nel 2001, ha scritto “Vi sono crescenti dubbi che sia stato proprio Carlo Magno l’ideatore di questa perfetta scenografia di Aachen. E’ più probabile che essa sia stata realizzata nel periodo ottoniano e attribuita a Carlo Magno a sostegno del mito creatosi intorno alla sua figura. In tal caso la simbologia scelta appositamente dai successori di Carlo Magno si sarebbe trasformata in interpretazione storica, senza che nessuno se ne accorgesse”), la cappella palatina di Aquisgrana fu costruita da maestranze arabo-siriache (e gli unici esempi europei oltre all’oratorio di Germigny sono in Italia e più specificamente nel Piceno, a S.Claudio al Chienti, S.Vittore alle Chiuse, S.Maria alle Moie, S.Croce dei Conti a Sassoferrato) e la descrizione della Cappella di Aquisgrana fatta dal Widukind in occasione dell’incoronazione a re dei romani di Ottone I nel 936 descrive S.Claudio, non Aachen. Ricordando che nel 1166 il Barbarossa si rese protagonista della traslatio imperii”dall’Italia in Germania con la “traslazione del corpo di Carlo Magno ad Aache, ecco dunque che se il corpo di Carlo Magno si trova ad Aquisgrana, questo non vuol dire che Aachen sia Aquisgrana!
Torniamo al comunicato stampa del ocnvegno del 16 luglio: “Con questa iniziativa – sottolinea il Prof. Gilberto Pambianchi, docente della Scuola di Scienze e Tecnologie – l’Ateneo vuole avviare un progetto di studio ad ampio raggio volto ad analizzare e verificare gli aspetti dell’architettura antica e medioevale, la chimica dei materiali da costruzione, le tracce geoarcheologiche, la persistenza di antichi paesaggi, nonché gli aspetti storici, probabilmente riconducibili all’epoca carolingia, presenti nel territorio e che necessitano di essere indagati con valenza scientifica. Nella preparazione e nello sviluppo del progetto conseguente – prosegue il Prof. Pambianchi – Unicam coinvolgerà in maniera attiva e fattiva la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, gli Enti territoriali interessati quali i Comuni, le Provincie, la Regione, le Fondazioni e le Associazioni operanti sul territorio e i privati che intenderanno contribuire con spirito mecenatistico alla ricerca”.
Al workshop, che sarà moderato dal Pro Rettore Unicam Claudio Pettinari, prenderanno parte, nella veste di relatori, docenti dell’Ateneo Camerte e altri ricercatori particolarmente esperti in materia. “Il contributo della geoarcheologia allo studio dell’antropizzazione del territorio piceno” è il titolo dell’intervento di Marco Materazzi (Unicam), Giovanni Scoccianti affronterà il tema “La valle del Chienti in epoca Carolingia. Ipotesi sulla configurazione del territorio”, Elisabeth de Moreau d’Andoy si occuperà di “Legittimi dubbi sul fatto che Aachen sia l’Aquisgrana Carolingia”, Graziella Roselli (Unicam) parlerà di “Tecnologie diagnostiche chimiche nella determinazione delle malte storiche”, Enrica Petrucci (Unicam) terrà una relazione su “Architetture sconosciute: il caso dell’abbazia Imperiale di Santa Croce al Chienti”, Gerardo Doti (Unicam) terrà una relazione su “Gli insediamenti benedettini nelle Marche tra VII e X secolo”. L’incontro si concluderà con un dibattito che sarà moderato dal Rettore dell’Università di Camerino Flavio Corradini.
Per informazioni: Ufficio Comunicazione di Palazzo ducale – Piazza Cavour 62032 Camerino (Mc)
tel. 0737/402755-402762-402764 – comunicazione.relazioniesterne@unicam.it – www.unicam.info

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Il Qhapaq Ñan entra nel Patrimonio UNESCO

Una foto del sito peruviano di Pucara

Si è riunito pochi giorni fa a Doha l’esecutivo UNESCO
che ha accettato l’iscrizione di nuovi siti nella lista del World Heritage. tra questi segnalaimo con piacere
l’ingresso ufficiale del Qhapaq Ñan, il sistema di strade e vie di comunicazione dell’impero Inca il cui rilievo da parte dei tecnici UNESCO è iniziato proprio mentre eravamo in Sud America nel 2011 per il nostre reportage sull’archeologia andina. Molti degli studiosi che abbiamo intervistato e incontrato nel nostro viaggio del 2011 hanno avuto una parte attiva nel processo di riconoscimento e nei lavori tecnici e scientifici, come la archeologa argentina Teresa Michieli e l’archeologo peruviano Jimmy Boruncle cui vanno i nostri complimenti.
Per leggere la scheda del sistema viario andino presso l’UNESCO collegarsi a questo link.

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